Bologna : Biografilm, gli ultimi giorni

In attesa del “gran finale”…

Il Biografilm Festival è ormai giunto al “gran finale”… Nell’attesa quindi del fatidico lunedì prossimo, ecco il programma del fine settimana…

Venerdì 12 giugno

Attesissimo il documentario Margaret Atwood – A Word after a Word after a Word is Power  di Nancy Lang e Peter Raymont, un racconto a tutto tondo della vita della scrittrice, dalla produzione letteraria all’impegno ambientalista, dalla visita sul set di Il racconto dell’ancella alle vacanze in famiglia. Senza dimenticare i viaggi in tutto il mondo per promuovere le sue opere. Storie personali e private raccontate da familiari, amici ed anche dalla stessa Atwood.
Per il concorso italiano con  La nostra strada di Pierfrancesco Li Donni andiamo nel cuore di Palermo nel Rione Via Colonna Rotta. Tra la scuola e il lavoro, i primi amori e la famiglia, Daniel, Simone e Desirée si affacciano all’adolescenza andando in cerca della loro strada.
Dall’Italia alla Cina: con Merry Christmas, Yiwu di Mladen Kovačević un viaggio a Yiwu nelle fabbriche cinesi di oggetti natalizi, straordinario specchio attraverso il quale possiamo guardare il nostro stile di vita globale contemporaneo.
Siamo poi ancora in Oriente con Sing Me a Song di Thomas Balmès.  Che succede se Internet arriva in Bhutan, impattando sulla vita di un giovane monaco buddista? Può restare incantato dalla voce che ha conosciuto chattando on line….

le raccomandazioni di Beatrice

Sabato 13 giugno

Due film densi di significato sociale e di sentimenti profondi:  We Were Not Born Refugees di Claudio Zulian, un documentario in anteprima mondiale sulle storie speciali di otto rifugiati le cui vite si incrociano a Barcellona. Avvocati, musicisti, interpreti, guardie di sicurezza, impiegati di call center: ognuno di loro ha dovuto prendere la cruciale decisione dell’esilio per fuggire l’oppressione. It Takes a Family di Susanne Kovács, regista e protagonista dell’opera. Susanne, è nipote di una coppia di ebrei sopravvissuti all’Olocausto, figlia di madre tedesca e di padre ebreo-danese. Agli occhi dei nonni la nascita di Susanne è un richiamo costante al proprio tragico passato, è la figlia del nemico. Anni dopo, Susanne incomincia a porre delle domande e scopre che all’interno della sua famiglia tormentata c’è una guerra che non ha mai visto fine.
Tutt’altra atmosfera con King of the Cruise di Sophie Dros: a bordo di una nave lussuosa un ricco e vanitoso barone sembra appagato della sua vita stravagante. Ma forse è solo un uomo in cerca di attenzioni.

Domenica 14 giugno

Ecco finalmente, in anteprima mondiale, Gli anni che cantano di Filippo Vendemmiati. La storia de “Il Canzoniere delle Lame”, gruppo bolognese di musica politica e impegno sociale viene ripercorsa in un tour scanzonato e nostalgico. Dall’epoca hippies e post ’68 di Parigi fino a Bologna dove, in partenza verso una destinazione ignota, si ascoltano i primi dialoghi tra i giovani musicisti Jack (Le Altre di B), Albi (Lo Stato Sociale), Janna Carioli e gli altri ex componenti del Canzoniere delle Lame. Il racconto ci trasporta in piazza Nettuno a Bologna, poi al Palasport, in un teatro cittadino, lungo le strade di campagna e le Feste dell’Unità dell’Emilia-Romagna. Fino alla stazione di servizio del Cantagallo di Sasso Marconi (Bologna) dove, nel 1971, l’onorevole Almirante venne contestato dai lavoratori. Su questo episodio il Canzoniere scrisse una canzone che divenne famosa.

Nel pomeriggio, dopo l’enigmatico Termite dell’iraniano Masoud Hatami, il commovente Angels on Diamond Street di Petr Lom: storia di tre donne – la cuoca Mamie, la ex Black Panther Barbara e la pastora  Renée  – impegnate nella battaglia per l’equità e la giustizia sociale in una chiesa episcopale frequentata dalla comunità afroamericana di Philadelphia. Alla mensa dei poveri chi chiede asilo viene accolto ed aiutato. Un documentario sulla compassione che invita a dimenticare confini geografici e differenze di religione e cultura.
Si conclude la giornata con Abbas by Abbas di Kamy Pakdel. Ritratto del fotografo Abbas, testimone diretto degli eventi mondiali più drammatici dagli anni Settanta fino ai giorni nostri. Un osservatore del mondo, rappresentato da vicino con grande coraggio.  Le ultime parole di un grande artista dei nostri tempi, poco prima della sua scomparsa.

MDG

Lascia un commento