Celebrato il XIX CONGRESSO della DEMOCRAZIA CRISTIANA
Il 24 ottobre 2020 scorso, mediante piattaforma informatica, in ragione delle restrizioni emergenziali, è avvenuta, da quanto ci comunicano i nuovi organi dirigenti, la ricostituzione giuridica del Partito, con le deliberazioni del XIX Congresso Nazionale.
Sono stati quindi nominati gli Organi dirigenziali ed il Partito può riprendere a fare politica nella necessaria condizione di legittimità e rappresentatività, oltre che nelle relazioni con le altre forze politiche ed istituzioni. L’ambizione è ora,secondo il progetto, partecipare alle elezioni, già quelle comunali, per ritornare nei consessi di tutti i livelli istituzionali, per ulteriori traguardi di libertà, oltrechè di giustizia sociale, ispirandosi ai principi cristiani (Art. 2, Atto fondativo del 1943-45).
Memori dell’antico ruolo dei “cattolici” nella storia d’Italia, continuano i nuovi organi dirigenti, la via è ottenere la disponibilità a rivelarsi quale classe dirigente, che già c’è in Italia, ma in ombra da 30 anni, a causa di vari ostacoli, quale l’occupazione “abusiva” di spazi della comunicazione sociale, ad esempio da parte di “lobby” e partiti, orientati sovente, per non dire prevalentemente, all’interesse privato. Non è superfluo poi ricordare che la DC non è mai stata sciolta, poiché nel 1994 non fu convocata alcuna Assemblea dei Soci per decidere la fine e la nascita di nuove formazioni politiche, voluta dai dirigenti del tempo, ma senza il consenso assembleare, come rilevato dalla Corte di Cassazione (2010).
Ad indurre i Dirigenti poi alla diaspora, ci dicono i nuovi dirigenti, è stata una crisi istituzionale grave tra i grandi poteri dello Stato, con ricadute sulla tenuta elettorale del partito; ciò è stato poi specificamente incrociato con alcuni infortuni giudiziari connessi con il finanziamento dei partiti.
Lo “scioglimento” della D.C. per superare la crisi, non è stata difatti politicamente la scelta più corretta. Crisi identiche in altri Paesi sono state superate con il licenziamento tempestivo dei responsabili; basti considerare la sorte della DC in Germania: vale dire, essa è ancora là a beneficio del popolo tedesco.
Per 26 anni la D.C., affermano i nuovi organi dirigenti, è rimasta solo inattiva, essendo decaduti gli Organi nazionali della stessa, per effetto del mancato rinnovo alla scadenza. Alla ricostituzione degli Organi si è pervenuto poi per fasi, ma non senza molti ostacoli. Nel 2010 la Corte di Cassazione ha confermato l’esistenza giuridica della D.C. . Nel 2016, il Tribunale Civile di Roma, invocato in volontaria giurisdizione con il fine di imprimere la riattivazione dell’organo principale (Assemblea dei Soci), dispose la convocazione della stessa il 26/27 febbraio 2017 a Roma, designando Nino Luciani per la formalità attuative.
La convocazione del Congresso è stata pertanto disposta da Luciani il 10 settembre 2020. La legittimità degli atti è stata conclamata da due Ordinanze del Tribunale Civile di Roma: una che ha respinto la domanda di Renato Grassi (antagonista di Luciani), finalizzata a ritardare la presa d’atto del Giudice, una che ha respinto il ricorso di Grassi volto ad inibire il Congresso del 24 ottobre 2020 (passate in giudicato).
Adesso la DC, giuridicamente tornata, come afferma il nuovo segretario prof. Nino Luciani, è aperta a tutti i democristiani, per un grande lavoro comune, invitandoli a visitare, per tutti gli aggiornamenti, il sito ufficiale : www.democraziacristianastorica.it.
MDG