7 maggio 2019 : Guerre e Pace al Cinema Lumière
Questo servizio è presentato da:
Il Festival dei Diritti Umani, nato per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza dei diritti umani, dopo le consuete giornate a Milano in Triennale (2 – 4 maggio) quest’anno si è spostato a Bologna e si sposterà in altre due città italiane, Firenze (8 maggio) e Roma (11 maggio).
Il tema della quarta edizione del Festival, organizzato da Reset-Diritti Umani e diretto da Danilo De Biasio, è “Guerre e Pace”. Guerre: perché sono diverse le forme del conflitto. Pace: da costruire con linguaggi non violenti, con pratiche benefiche e soprattutto rivendicando diritti uguali per tutti. Il programma prevede proiezioni di film e documentari, foto, testimonianze dirette, dibattiti con intellettuali e studiosi italiani e internazionali.
Il Festival è organizzato sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e con il patrocinio di UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Città metropolitana di Milano, Comune di Milano, Regione Lazio, Comune di Bologna, Regione Toscana, Amnesty International Italia, Università degli Studi di Milano-Bicocca.
“Viviamo tempi duri – ha dichiarato il direttore del festival Danilo De Biasio – ma abbiamo trovato associazioni e ong preoccupate quanto noi che hanno deciso di essere al nostro fianco in questa edizione. Lo potrete apprezzare attraverso i film, i documentari, i talk, le foto, le testimonianze dirette”.
A Bologna, questa mattina, alle ore 9.30, al Cinema Lumière (Cineteca di Bologna), in collaborazione con l’Ong Cospe, dopo i saluti degli assessori Susanna Zaccaria e Marco Lombardo del Comune di Bologna, è stato trattato il tema “La guerra in casa” con Stefano Iannaccone, autore del libro inchiesta “SottoTiro: l’Italia al tempo della corsa alle armi”. Il Festival dei Diritti Umani ha riservato particolare attenzione alla guerra in Siria con la testimonianza di Abdulrahman Almawwas, portavoce dei Caschi Bianchi siriani, che ha oltretutto spiegato cosa vuol dire combattere in una città abitata da migliaia di civili.
Durante la mattinata proiettati documentari, video-inchieste e reportage fotografici sui conflitti in corso.
Fra gli altri, I will always be Maha di Mohammed Sawwaf (Palestina 2017, 10’), proiettato in collaborazione con Terra di Tutti Film Festival. In Siria la guerra ti entra in casa con i missili che cadono dal cielo o con le milizie che sfondano la porta per impadronirsi della tua vita. In Italia la guerra rischia di entrarti in casa facilitando il possesso di armi. Come fermare questa deriva?
Abbiamo filmato in sala, durante la proiezione ed estrapolato immagini da “Iraq: Dying for Mosul” di Bernard Genier, vincitore DIG Awards 2018, sezione Reportage Medium.
Come avete potuto intuire e vedere in questo stralcio delle immagini, che abbiamo riprodotto dalle riprese effettuate in sala “a mano libera”, quindi in maniera del tutto estemporanea, durante i combattimenti di Mosul, tanti civili sono stati salvati da un’unità di soccorso davvero speciale: una ONG d’ispirazione cristiana attiva soprattutto in teatri di guerra. Il suo fondatore è David Eubank, un ex ufficiale americano. A Mosul le sue squadre d’intervento hanno rischiato molto lavorando a pochi passi dal fronte, salvando anche alcuni bambini iracheni, raccolti sotto il fuoco dell’Isis tra i corpi senza vita dei genitori. In mezzo alla violenza della guerra, nascono storie di straordinaria umanità…
MDG
(Si ringrazia Stilema – Torino per le informazioni)