Due celebrazioni in una: la ricorrenza del Santo Patrono e la Beatificazione di Padre Marella; in serata, però “Giove Pluvio” non ci ha dato una mano…
Le iniziative per la giornata del 4 ottobre erano state presentate il 29 settembre scorso nell’accogliente Sala degli Anziani di Palazzo d’Accursio, alla presenza del Cardinale Arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, del Sindaco di Bologna Virginio Merola, del Direttore del Comitato di Beatificazione Padre Marella don Alessandro Marchesini (affiancato per l’occasione da Annalisa Zandonella) e di Leonello Dottori, Presidente dell’Opera Padre Marella.
E’ stata quindi celebrata nel pomeriggio di ieri, 4 ottobre 2020, la Beatificazione di Padre Marella. L’Arcivescovo di Bologna Card. Matteo Zuppi, Delegato Pontificio, ha infatti presieduto il rito svoltosi in Piazza Maggiore.
“Padre Marella si legò ai poveri – ha affermato l’Arcivescovo Card. Zuppi, Delegato Pontificio, nell’omelia della Messa di Beatificazione – ed affrancò tanti ragazzi dalla schiavitù della povertà e della fame, sorelle della pandemia della guerra e che è inutile e impossibile distinguere tra loro. Voleva che nessuno rimanesse nell’inferno dell’abbandono e della disperazione e ai tanti orfani non donava soltanto un tetto, ma una famiglia e un futuro. Sono nostri e la sua paternità ci invita ad adottare chi è senza protezione. A noi, che in questi tempi ci confrontiamo con la pandemia e con le tante sofferenze fisiche e psichiche che provoca, Padre Marella insegna a non abituarci mai al male ed a cercare risposte concrete e per tutti”.
Il Card. Zuppi, dopo aver ringraziato papa Francesco, ha sottolineato il significato e l’attualità della Beatificazione di Padre Marella. All’inizio della cerimonia mons. Stefano Ottani, vicario generale per la sinodalità, ha ricordato “la particolare grazia della Beatificazione di Padre Marella, che a Bologna ha testimoniato la totale dedizione al Vangelo”. Poco prima dello svelamento dell’immagine del nuovo Beato mons. Giovanni Silvagni, vicario generale per l’amministrazione, ha domandato “a papa Francesco, per tramite del Delegato Pontificio, di iscrivere nel numero dei Beati il venerabile Servo di Dio don Olinto Giuseppe Marella”. Subito dopo il Card. Zuppi, ha letto della Lettera Apostolica di Beatificazione giunta dalla Santa Sede e firmata da papa Francesco, nella quale si dà facoltà affinché Padre Marella “sia d’ora in poi chiamato con il nome di Beato e che possa ogni anno essere celebrato il 6 di settembre”, giorno della sua morte.
Come dicevamo, al momento “ludico” della giornata, Giove Pluvio ha deciso di “fare uno scherzo” a San Petronio mandando giù non proprio acqua a catinelle, ma quanto è bastato per non rendere utilizzabili le attrezzature elettroniche necessarie alla realizzazione del concerto previsto per le 20,30. Abbiamo fatto appena in tempo a raccogliere qualche battuta dai “Joe di Brutto” (che si sarebbero dovuti esibire assieme ai “Nomadi”), prima che una costante “pioggerellina di ottobre” facesse scemare ogni velleità di spettacolo… Come ha giustamente detto Laura Sottili, sul palco per presentare la serata, l’appuntamento è per il 2021…
Cosa dire di questo San Petronio 2020? Ci auguriamo che San Francesco non si sia “ingelosito”; auspichiamo che i messaggi trasmessi possano essere condivisi anche da chi non era presente in Piazza Maggiore; apprezziamo il fatto che la Chiesa, animata certamente da un “nuovo corso”, abbia rivisto, come aveva già fatto anni addietro con Francesco Forgione ((meglio conosciuto come “Padre Pio”), la posizione di Padre Marella, fino a dichiararlo “Beato”.
MDG