Il documento definisce tutti gli obiettivi generali e specifici dei prossimi sei anni
Il nuovo piano strategico, il sesto nella storia dell’Università di Bologna, orienta le azioni dell’Ateneo per l’intero mandato del rettore Giovanni Molari.
Si fonda sui più rilevanti principi dello Statuto di Ateneo, ribadendo i valori più profondi dell’Alma Mater.
Quattro gli ambiti di riferimento. Oltre alla Didattica e Comunità studentesca, alla Ricerca e alla Società, è presente un quarto ed innovativo ambito per la pianificazione strategica, cioè le Persone, la comunità dell’Alma Mater, che costituisce il pilastro di tutte le azioni a venire e l’oggetto di una particolare attenzione e cura.
Cinquanta gli obiettivi secondo cui si agirà. Tali obiettivi sono definiti tenendo presenti le opportunità del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e gli SDGs dell’agenda ONU.
In virtù di queste ed altre sue caratteristiche innovative, il Piano Strategico 2022-2027 riflette la consapevolezza dell’Ateneo di poter dare un grande contributo alla creazione del valore pubblico. Esso esprime la volontà di rafforzare il carattere di Università pubblica, autonoma, laica e pluralistica; di promuovere lo sviluppo di tutti i campi del sapere, il loro reciproco dialogo e le loro ricadute formative; di incrementare il senso di responsabilità sociale in tutte le attività; e, infine, di favorire in ogni ambito l’applicazione dei principi di equità, sostenibilità, inclusione, rispetto delle diversità.
Accanto al nuovo Piano Strategico, il Rettore Molari ha voluto dar conto delle azioni già realizzate nei primi nove mesi del suo mandato, iniziato il 1 novembre 2021, secondo gli ambiti e gli obiettivi definiti.
La relazione, dettagliata, è stata presentata secondo i 4 ambiti definiti dalla presentazione del Piano Strategico.
«Da novembre», ha aggiunto il Rettore, «insieme ai membri del mio governo, che ringrazio per il loro quotidiano impegno, e in dialogo con tutte e tutti voi, abbiamo iniziato un lavoro improntato a un serio ripensamento delle nostre azioni, in molti ambiti. Ovviamente starà all’Alma Mater giudicare il nostro operato. Ma da parte nostra ritengo doveroso rendere conto di ciò che abbiamo fatto».
Fra le azioni più rilevanti menzionate dal Rettore, i decisi interventi a favore del diritto allo studio, l’avvio della didattica in presenza con sperimentazioni di didattica innovativa a distanza, il sostegno alla ricerca di base e l’incremento delle borse di dottorato, la riforma dei concorsi per un potenziamento delle chiamate dall’esterno, l’importante piano edilizio, il forte investimento sul personale tecnico amministrativo e la messa a regime delle forme di lavoro flessibile, il rinnovato impulso all’internazionalizzazione e alla terza missione, nonché alla trasformazione digitale, alla semplificazione dei processi, alla valorizzazione del patrimonio culturale, alla sostenibilità ambientale, all’incremento dell’inclusione e al rafforzamento dell’equità.
L’Ateneo ha inoltre ottenuto importanti riconoscimenti nei bandi del PNRR, confermando il ruolo di primo piano che l’Alma Mater ricopre a livello nazionale e internazionale nel campo della ricerca.
Infine, il Rettore ha fatto riferimento al riassetto dell’amministrazione: «per rendere ancora più forte e incisivo il nostro operato, il Direttore Generale – che ringrazio per la sua costante dedizione e per la sua incessante spinta al miglioramento ‒ ha elaborato un piano di riassetto dell’amministrazione che mira a rendere sempre più condivisi i processi, sempre più forte l’interazione fra le aree e i settori, sempre più semplice ed efficace il nostro lavoro. Abbiamo condiviso e stiamo condividendo in tutte le sedi istituzionali le linee guida per la riorganizzazione. Nei prossimi mesi la condivisione sarà ancora più intensa e discuteremo, attraverso tavoli ed incontri dedicati, ogni scelta finalizzata a farci lavorare sempre meglio, per il bene dell’Alma Mater e della società tutta».
I.E.