Oggi la prima delle nove tornate elettorali
Seggi aperti in India. Sono oltre 900mila i seggi predisposti in tutto il Paese asiatico che da oggi e fino al 12 maggio prossimo permetteranno ad oltre 800 milioni di indiani, distribuiti in 543 collegi uninominali, di poter esprimere il proprio voto. Una lunga tornata elettorale, che durerà 36 giorni, servirà a poter rinnovare la LokSabha, la camera bassa del Parlamento indiano. I risultati finali dovrebbero essere resi noti non prima del 16 maggio prossimo. Come nelle precedenti elezioni il voto sarà elettronico. Questa volta però, verrà messo a disposizione degli elettori anche un altro tasto quello per dichiarare il proprio astensionismo o non scelta. Quella di oggi è stata solo la prima tornata elettorale delle nove previste. Oggi chiamati al voto 7,6 milioni di elettori appartenenti ai sei collegi dei due stati nordorientali del Paese, cinque nello stato di Assam e uno in quello di Tripura. A seguire poi, le successive tornate che si svolgeranno domani 9 aprile e a seguire il 10, 12, 17, 24, 30 aprile e il 7 e il 12 maggio. I pronostici della vigilia danno come favorito il partito nazionalista hindu Bharatiya Janata Party, BJP, guidato da Narendra Modi, a discapito dell’Indian National Congress, Inc, il Partito del Congresso di Sonia Gandhi alla guida del Paese da 10 anni. Difficile pensare che si possa ripetere il ‘miracolo’ del 2004 quando furono smentite clamorosamente tutte le previsioni della vigilia dalla inaspettata rimonta di Sonia Gandhi. Il nuovo uomo forte della politica indiana, Narendra Modi è lo chiefminister del Gujarat. Si tratta della regione più ricca e progredita dell’India. Il BJP dovrebbe, secondo le previsioni dei sondaggi, praticamente raddoppiare gli attuali 116 seggi detenuti nel Parlamento indiano composto da 543 seggi. Comunque vada è difficile che i partiti in lizza riescano a conquistare la maggioranza assoluta. Pertanto saranno decisive le alleanze che si riusciranno poi, a stabilire con i partiti regionali nei vari Stati Federali indiani. Novità assoluta del voto indiano è stato il modo di condurre la campagna elettorale. Innovativa quella del BJP legata alle tradizioni quella del Inc. Il primo ha mobilitato circa un milione di volontari per una capillare campagna elettorale porta a porta nelle varie città indiane. I possibile elettore sono stati praticamente tempestati di messaggi, video e slogan al loro indirizzo e-mail, su Facebook e Twitter. E’ stata questa la vera svolta, una svolta digitale, della campagna elettorale indiana. Avviate anche azioni mirate nei confronti di gruppi ristretti di imprenditori, studenti e pensionati. Il candidato premier ha anche tenuto dei comizi in 3D. Il Partito del Congresso ha invece, condotto la campagna con grandi comizi e parate di candidati nelle strade. Il suo candidato premier Rahul Gandhi, figlio di Sonia, a differenza del suo rivale Modi non è attivo sui social network. Modi per tutta la campagna elettorale non ha mai perso l’occasione di attaccare ‘l’italiana’ Sonia Gandhi. Per farlo ha sfruttato a suo favore anche la vicenda dei due marò che da oltre due anni sono trattenuti contro il loro volere in India con l’accusa di aver ucciso per errore due pescatori dello stato meridionale indiano del Kerala scambiandoli per pirati. In un comizio il candidato del BJP ha apertamente accusato Sonia Gandhi di favorirli chiedendosi come mai non fossero in prigione ma nell’ambasciata d’Italia a New Delhi dove risiedono e lavorano. L’esito del voto dovrebbe in qualche modo sbloccare la vicenda.