Un progetto da otto milioni per valorizzarne le vocazioni di parco, monumento e palcoscenico.
Il sindaco Michele de Pascale : “Restituiamo ai ravennati uno dei luoghi del cuore della città, infatti, per l’amministrazione comunale, la valorizzazione della Rocca è un’operazione assolutamente strategica. Si tratta di uno dei “luoghi del cuore” di moltissimi ravennati, con enormi potenzialità: come polo di aggregazione per la cittadinanza, attrattore turistico e contenitore di spettacoli di caratura nazionale e internazionale. Molti ricordano i concerti, gli spettacoli di balletto classico e le opere liriche che venivano rappresentata alla Rocca e si può dire che nell’immaginario collettivo di tanti ravennati, fatte le dovute proporzioni, la Rocca sta a Ravenna come l’Arena sta a Verona…”
La Rocca Brancaleone, costituisce il segno della dominazione durata settant’anni della Repubblica di Venezia sulla città di Ravenna. Fu collocata a est della città in posizione strategica tangente le mura esistenti e a pochissima distanza di quella che allora era la linea di costa. La sua costruzione fu iniziata nel 1457 dai Veneziani e durò circa 10 anni. Giacomo Corner e Vitale Lando furono incaricati di studiare il progetto dal doge Francesco Foscari.La Rocca Brancaleone si poneva come il fulcro del sistema difensivo della città, essendo orientata verso due direttrici – a Nord Venezia e a Est il mare, dominato dalla Serenissima – dalle quali sarebbe stato più agevole ricevere soccorsi in caso di attacchi. Sapientemente collocata secondo le prescrizioni di Leon Battista Alberti a cavallo tra le mura cittadine, la fortezza non nacque per difendere la città: venne infatti progettata come strumento di controllo di Ravenna. Non a caso le mura contavano un numero di gran lunga maggiore di bombardiere rivolte verso l’abitato rispetto a quelle rivolte verso l’esterno: la sua presenza doveva incutere timore anche ai Ravennati.
Quando nel 1509 la Rocca Brancaleone fu espugnata dall’esercito di Papa Giulio II e i Veneziani furono costretti a restituire Ravenna allo Stato Pontificio, il fortilizio venne danneggiato, ancora prima della battaglia di Ravenna nel 1512 durante la quale resistette all’assedio dei Francesi solo quattro giorni. Successivamente a questa data la struttura cominciava a perdere la sua funzione strategica. Durante il dominio Pontificio venne meno la necessità di ripristinare con urgenza le funzioni del fortilizio che progressivamente andò in disuso, privo di manutenzione e adeguamento ai canoni della difesa militare. Nel suo passato più recente, tra il 1971 e il 1990, nell’Arce è stato allestito un teatro all’aperto, divenendo la più qualificata e suggestiva arena di tutto il territorio e assistendo nel 1990, dall’impeto della bacchetta del Maestro Muti, al battesimo del Ravenna Festival.
MDG