Incidente in miniera Turchia: minatore muore in impianto senza licenza
Ancora morti e feriti a causa di incidenti in miniera in Turchia. Ogni giorno nel Paese avvengono mediamente circa 170 incidenti sul lavoro. Durante i quali almeno cinque lavoratori perdono la capacità lavorativa restando infermi. Nell’incidente verificatosi ieri in una miniera di carbone nella provincia turca settentrionale di Zonguldak è morto un minatore di 70 anni. L’uomo, Fahrettin Karamusoğlu, era rimasto graveme4nte ferito in seguito al crollo della galleria in cui stava lavorando. L’impianto estrattivo è risultato privo dei necessari permessi per poter operare e sarebbe di proprietà del figlio che al momento del crollo era al lavoro sottoterra con il padre, ma è riuscito a mettersi in salvo scampando alla morte. Al momento è in corso un’inchiesta sull’incidente. Si tratta dell’ennesimo incidente sul lavoro che è accaduto in Turchia quest’anno. Incidenti quasi sempre mortali. Dai dati resi noti finora in Turchia sono circa 1.100 i lavoratori che sono morti in incidenti sul lavoro nei soli primi sette mesi del 2014 e il più alto numero di morti si è verificato proprio nel settore minerario. Una situazione questa che ha portato alla ribalta una cruda realtà. Quella che le miniere turche sono insicure per chi vi lavora. Lo spaccato che emerge le pone quasi alla pari con quelle cinesi. Ad accomunare le due realtà soprattutto le carenze nella sicurezza. Una carenza che è appunto una delle principali cause di morte sul lavoro nella Repubblica Popolare Cinese e che pone il Paese asiatico al primo posto tra i Paesi con l’industria mineraria più pericolosa al mondo. Caso vuole poi, che come la Cina anche la Turchia non ha aderito alla ‘Convenzione internazionale sulla sicurezza e la salute nelle miniere’ stilata dall’International Labour Organization nel giugno del 1995. La mancanza di norme di sicurezza nei luoghi di lavoro turchi è stata anche oggetto di European Union progress reports. L’ultimo incidente, in cui ha perso la vita un minatore, appena 15 giorni fa nella miniera di cromo Gokturk, situata nel villaggio di Akyar nella provincia di Osmaniye. L’impianto estrattivo aveva ripreso a funzionare appena da 17 giorni. Alla fine dello scorso mese di ottobre, poco dopo l’incidente nella miniera di carbone nel distretto Ermenek della provincia di Karaman, in cui erano morti 18 minatori, si era espresso duramente in merito, il ministro del Lavoro, Faruk Celik. Secondo il membro del governo turco tutte le piccole miniere, dove gli investitori sono riluttanti a investire nella sicurezza a causa della scarsa redditività dell’impianto, dovrebbe essere chiuse per evitare ulteriori disastri. Prima della tragedia di Ermenek, 301 minatori erano morti in una miniera di carbone a Soma a causa di un’esplosione il 13 maggio 2014. Le indagini si sono concluse da poco ed ha portato alla luce una crudele verità, la causa principale del disastro, secondo le perizie, è stata negligenza. Nella miniera non c’erano camere di rifugio e il gestore non aveva fornito ai lavoratori maschere antigas o se lo aveva fatto erano malfunzionanti. Per questa tragedia sono state arrestate 8 persone, tra cui un direttore generale e l’amministratore delegato della società mineraria.
Elodia Policarpio